Tempo da cani in città: ai vigili urbani un’arma in più

IN DIVERSI COMUNI I PASTORI TEDESCHI SONO STATI AFFIANCATI Al VIGILI URBANI. 

 

[Michela Bompani]
Sempre più Comuni adottano unità cinofile “a scopo preventivo e repressivo”. Una moda testimoniata da manifestazioni e workshop

 

Genova –  Cani-vigili “a scopo preventivo e a scopo repressivo”: si moltiplicano le unità cinofile istituite dai Comuni, all’interno dei corpi di polizia municipale.

Avviene in città medio-piccole, per lo più a trazione centrodestra (in alcuni comuni, grandi, esistono da tempo). Negli ultimi mesi, da Loano a
Riccione, da Monza a Pisa, diverse giunte hanno approvato delibere simili. “Il nucleo operativo sarà formato da un pastore tedesco e da un vigile urbano:

dopo l’addestramento, garantiranno un controllo più penetrante sul territorio” spiega Enrica Rocca, assessora alla Sicurezza di Loano, sulla riviera ligure.
Insomma, nella cittadina guidata da Luigi Pignocca, “ci sarà un “agente” in più.” Una scelta che comincia a suscitare qualche preoccupazione, anche perché

la tradizionale destinazione delle unità cinofile dei corpi di polizia – la lotta al narcotraffico – o della protezione civile, nei Comuni viene estesa di molto:

“Faranno vigilanza nei parchi cittadini, nel centro storico aggiunge Rocca, illustrando l’ultima delibera approvata nel 2017, “in mercati e fiere e
in particolari operazioni di verifica presso immobili. Garantiranno la sicurezza degli agenti operanti”.  Anche a Riccione, tre giorni prima di Natale, la giunta

della sindaca Renata Tosi, sostenuta da FI, Lega e Fdi, ha deliberato l’istituzione della nuova unità cinofila della polizia municipale: “Avremo un pastore tedesco,

sarà addestrato insieme al nostro personale”. E se a Monza la precedente amministrazione voleva un corpo a cavallo dei vigili urbani, il nuovo assessore
alla Sicurezza, Fabrizio Arena, e il sindaco Dario Allevi (sostenuto da FI, Lega e Fdi, ma anche da Lealtà e Azione) hanno annunciato così, a luglio scorso,

il nuovo nucleo cinofilo: “Servirà a colpirne uno per educarne cento, come diceva Mao.” Il centrosinistra non sta a guardare. A Pisa, il sindaco Pd Marco Filippeschi

ha annunciato, a metà novembre, di volere “un’unità cinofila a scopo repressivo e preventivo”.

Un successone, insomma. Testimoniato dalla prima edizione di una manifestazione organizzata a ottobre a Prato: Le unità cinofile delle polizie locali d’Italia: tecniche a
confronto. Poco dopo, a Caorle, ecco il”primo workshop” dedicato.

 

(Fonte Il Venerdì di Repubblica)